Altre domande Ecco tutte le risposte su Apple e l’ambiente.

1. Chi è a capo delle iniziative di Apple a favore dell’ambiente?

Lisa P. Jackson è Vice President, Environment, Policy and Social Initiatives di Apple, e riporta direttamente al CEO Tim Cook. Il team di Environment, Policy and Social Initiatives collabora con i vari settori dell’azienda per definire strategie ecosostenibili, coinvolgere tutte le parti interessate e comunicare i progressi compiuti da Apple per affrontare il problema del cambiamento climatico, sviluppare materiali ecologici e prodotti più sicuri, e ridurre al minimo lo spreco di materie prime.

Il consiglio di amministrazione di Apple sovrintende al lavoro del CEO e degli altri dirigenti per garantire che gestiscano l’azienda con competenza e in modo etico, e che tutelino gli interessi a lungo termine degli azionisti. Il nostro approccio integrato implica che tutte le decisioni in campo ambientale e sociale siano condivise dalle massime cariche aziendali. I membri dell’Executive Team esaminano ogni nuovo prodotto in fase di sviluppo, valutando scelta dei materiali, design, filiera dei fornitori, imballaggio ed efficienza energetica.

2. Cosa sta facendo Apple per raggiungere l’obiettivo di portare a zero le emissioni nette entro il 2030?

Siamo una grande azienda internazionale; per questo riteniamo che sia nostra responsabilità adottare misure efficaci, rigorose e inclusive per ridurre il nostro impatto sul clima. Il nostro obiettivo è eliminare completamente entro il 2030 le emissioni nette del nostro impatto ambientale, prodotti compresi, e abbattere del 75% le emissioni rispetto al 2015. Grazie a innovazioni nel campo dei materiali, a energia pulita e spedizioni a basso impatto, stiamo già tagliando la maggior parte delle nostre emissioni. E per compensare le poche emissioni che restano stiamo investendo in progetti che salvaguardano la natura. La raccomandazione del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC) prevede il raggiungimento dell’impatto neutro a livello mondiale entro i prossimi 20 anni, ma il nostro obiettivo è decisamente più ambizioso, e abbiamo già fatto importanti passi avanti in questa direzione, riducendo le emissioni del nostro impatto ambientale di oltre il 55% dal 2015.

3. In che modo Apple svolge la sua valutazione delle emissioni di gas serra basata sul ciclo di vita dei prodotti?

Nella valutazione del ciclo di vita dei prodotti (LCA), Apple calcola le emissioni di gas serra utilizzando i potenziali di riscaldamento globale a 100 anni (GWP100) indicati nel Sesto rapporto di valutazione dell’IPCC del 2023 (AR6), incluse le emissioni di CO₂ biogenica. I paragrafi successivi descrivono in dettaglio le cinque fasi che compongono la LCA.

  1. Produzione: raccogliamo dati su ciascun componente del prodotto e valutiamo il modo in cui viene realizzato. In alcuni casi, quando i dati per componente non sono disponibili, utilizziamo quelli a livello di progetto per determinare misure e peso. Queste informazioni ci permettono di conoscere con precisione le misure e il peso delle singole parti e dei materiali, mentre lo studio dei processi e degli scarti di lavorazione ci consente di quantificare l’impatto ambientale di questa fase. L’analisi prende in considerazione anche gli accessori e il packaging, come pure le minori emissioni generate dai fornitori che aderiscono al Clean Energy Program di Apple. Per calcolare la nostra impronta ecologica complessiva consideriamo inoltre le unità riparate o sostituite tramite AppleCare.

  2. Uso: misuriamo l’energia consumata dal dispositivo quando è in funzione, combinando dati reali e dati simulati in schemi d’uso giornaliero specifici per ciascun prodotto. Ai fini della nostra valutazione ipotizziamo che si tratti di prodotti nuovi (non di seconda mano) e che il loro periodo complessivo di utilizzo sia di quattro anni (dispositivi macOS e tvOS) o di tre anni (dispositivi iOS, iPadOS e watchOS). Nella maggior parte dei casi i prodotti Apple hanno una vita più lunga e spesso vengono ceduti, venduti o dati in permuta a Apple dal primo proprietario per continuare a essere usati da altri utenti. Per avere maggiori informazioni sui consumi energetici, consulta i Report ambientali dei singoli prodotti.

  3. Trasporto: raccogliamo dati riguardanti le spedizioni singole e cumulative che avvengono via terra, mare e aria. Teniamo conto prima di tutto del trasporto dei materiali da un sito produttivo all’altro, poi della movimentazione dei prodotti finiti dalle fabbriche ai centri di distribuzione locali, e infine dell’invio dai magazzini ai singoli clienti e dai clienti alle strutture incaricate del riciclo.

  4. Fine del ciclo di vita: usando i dati relativi alla composizione dei materiali di cui sono fatti i nostri prodotti, stimiamo in che percentuale possono essere riciclati o smaltiti. Per i prodotti destinati al riciclo, consideriamo le operazioni iniziali effettuate da chi predispone il recupero di componenti elettronici, metallo, plastica e vetro. Le successive procedure per il riuso non sono prese in esame perché non fanno più parte della fase finale del ciclo di vita ma rientrano già nella nuova produzione. Nei casi in cui il riciclo non è possibile, per ogni tipo di materiale calcoliamo le emissioni associate all’invio in discarica o allo smaltimento tramite inceneritore.

  5. Dopo aver raccolto i dati per le fasi di produzione, uso, trasporto e fine del ciclo di vita, li mettiamo in relazione con i dati sulle emissioni di gas serra. Questi ultimi integrano informazioni che riguardano in modo specifico Apple e altre che si riferiscono ai valori medi del settore per l’approvvigionamento dei materiali, i processi produttivi, la produzione di energia elettrica e il trasporto. Il modello LCA tiene conto anche della quantità di energia rinnovabile usata nella filiera e prodotta autonomamente dai fornitori o attraverso il nostro Clean Energy Program. Per ogni prodotto l’analisi del ciclo di vita ci permette di calcolare le effettive quantità di gas serra generate, combinando le informazioni specifiche dei dispositivi con i dati sulle emissioni. Qualità e accuratezza dei dati e del modello LCA sono verificati dall’Istituto Fraunhofer in Germania.

Esiste un grado di incertezza intrinseco nei modelli utilizzati per quantificare le emissioni di gas serra, ed è dovuto principalmente ai limiti dei dati disponibili. Per quanto riguarda le principali fonti di emissioni, noi compensiamo quest’incertezza sviluppando modelli dettagliati che si basano su processi reali, con parametri studiati apposta per Apple. E calcoliamo i restanti fattori che contribuiscono alla nostra impronta ecologica basandoci su stime e dati medi in uso nel settore.

4. Apple fornisce un resoconto dei dati ambientali specifici per ogni Paese?

Sì. Per alcune zone geografiche, l’Environmental Progress Report 2024 (PDF) indica nel dettaglio le nostre emissioni di gas serra in Ambito 1 e 2, e i consumi di gas naturale ed elettricità. Il Report, inoltre, fornisce informazioni sui consumi energetici dei nostri data center.

5. Apple ha una policy su salute e sicurezza ambientale?

Sì. Apple si impegna a tutelare l’ambiente, la salute e la sicurezza dei propri dipendenti, dei clienti e delle comunità in cui opera in tutto il mondo. Se desideri saperne di più, leggi la nostra Dichiarazione sulla policy per la salute e la sicurezza ambientale (PDF).

6. Apple limita l’uso di sostanze pericolose per l’ambiente e per la salute delle persone?

Sì. La Specifica Apple sulle sostanze regolamentate elenca nel dettaglio le sostanze il cui uso viene limitato o vietato nei prodotti, negli imballaggi e nei processi produttivi di Apple. Tutti i prodotti Apple rispettano la Direttiva Europea RoHS (Restriction of Hazardous Substances), che limita l’uso di piombo e di altre sostanze. Per Apple, un materiale è conforme alla RoHS se rispetta la Direttiva dell’Unione Europea 2011/65/EU e relative modifiche, incluse le esenzioni per l’uso di piombo. Ci stiamo impegnando a eliminare queste sostanze oggetto di esenzione laddove tecnicamente possibile. Abbiamo scelto di adottare un approccio particolarmente severo rispetto a tali sostanze, e quindi molte delle restrizioni imposte da Apple sono addirittura più rigide dei requisiti di legge. Leggi la Specifica Apple sulle sostanze regolamentate (PDF) o scopri di più sul nostro impegno per ridurre ed eliminare le sostanze pericolose.

7. Apple evita l’uso dei ritardanti di fiamma bromurati (BFR) e del cloruro di polivinile (PVC) nei suoi prodotti?

Sì. Apple definisce un materiale come privo di BFR e di PVC se non c’è uso intenzionale di queste sostanze e se contiene meno di 900 parti per milione (ppm) di bromo e cloro. Apple è stata la prima azienda del settore a eliminarli, e il limite di 900 ppm è ormai diventato lo standard nell’industria elettronica. Anche se BFR o PVC fossero presenti, le quantità di bromo e cloro dovrebbero comunque essere molto superiori a 900 ppm per avere qualche effetto.

Apple ha eliminato BFR e PVC in tutti i suoi nuovi prodotti fabbricati a partire dal 2009, in tutti i prodotti Beats a partire dal 2016 e nei dispositivi per il monitoraggio del sonno Beddit a partire da fine 2018. Anche se l’eliminazione di queste sostanze da parte di Apple riguarda la stragrande maggioranza di prodotti e componenti, i modelli Apple meno recenti potrebbero non essere totalmente privi di BFR e PVC. Tuttavia questi prodotti, inclusi i loro componenti e accessori, sono stati comunque progettati rispettando i requisiti di legge.

I cavi di alimentazione venduti in Thailandia, India e Corea del Sud contengono PVC in base alle normative specifiche di questi Paesi, ma siamo in attesa di ricevere il via libera all’utilizzo di materiali alternativi.

8. I prodotti Apple contengono sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS)?

Da anni Apple è impegnata nell’eliminazione di tutte le sostanze potenzialmente nocive dai propri prodotti. Di conseguenza, vogliamo coinvolgere tutti i nostri partner lungo la filiera affinché evitino l’uso di sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS) nei processi di fabbricazione e nei prodotti, e sviluppino alternative più sicure che non solo preservino, ma addirittura migliorino, le prestazioni dei prodotti Apple. Per saperne di più sul nostro impegno pluriennale nella realizzazione di prodotti che siano migliori per l’ambiente e per le persone, leggi cosa sta facendo Apple per escludere le sostanze per- e polifluoroalchiliche (PDF).

9. Cos’è il regolamento REACH? In che modo Apple segue questa normativa?

Il regolamento CE 1907/2006, comunemente noto come REACH (Registration, Evaluation, Authorization and restriction of Chemicals), è una normativa europea sulla registrazione, valutazione, autorizzazione e limitazione delle sostanze chimiche, nata con lo scopo di garantirne un utilizzo sicuro. L’Agenzia europea per le sostanze chimiche ha pubblicato una lista di sostanze che possono essere soggette all’obbligo di registrazione, identificando quelle più pericolose (substances of very high concern, SVHC): se superano lo 0,1% del peso del prodotto, i produttori devono segnalarne la presenza ai consumatori.

In base all’attuale versione di questa lista, i prodotti Apple che contengono sostanze SVHC in quantità superiori alla soglia sono disponibili nel documento PDF REACH SVHC Disclosure.

Le sostanze SVHC presenti in questi prodotti non costituiscono un rischio per la salute dei clienti in normali condizioni d’uso.

10. Apple usa sostanze che danneggiano lo strato di ozono?

Nessuna sostanza chimica dannosa per lo strato di ozono (ozone-depleting chemical, ODC) viene usata nei processi di produzione di componenti, materiali o imballaggi dei prodotti Apple, secondo quanto stabilito dal Protocollo di Montréal.

11. Che ruolo ha Apple nel promuovere un’economia circolare?

Un dispositivo che dura di più è più amico dell’ambiente, perché prolungare la vita media di un prodotto significa dover estrarre meno risorse dalla Terra per realizzare nuovi dispositivi. Il nostro incessante impegno a realizzare i prodotti migliori e più resistenti, unito ai servizi di riparazione certificati, fa sì che i dispositivi Apple possano essere usati molto a lungo. E quando i clienti non hanno più bisogno di un dispositivo possono restituircelo facilmente attraverso il programma Apple Trade In, perché possa essere riutilizzato da qualcun altro o riciclato in modo responsabile.

Nel 2017 abbiamo preso pubblicamente un impegno: vogliamo arrivare a produrre usando soltanto risorse rinnovabili e materiali riciclati; e, quando possibile, vogliamo contribuire a reimmettere materiali nel ciclo produttivo, perché vengano riutilizzati da noi o da altri. Per questo abbiamo creato Daisy, Dave e Taz, i nostri robot della catena di smontaggio: insieme, ci permettono di recuperare una maggiore quantità di materiali, e di migliore qualità, rispetto ai tradizionali processi di riciclo.

Abbiamo avviato diverse iniziative per garantire che i materiali che usiamo provengano da fonti responsabili: si basano su standard molto severi e puntano a promuovere anche miglioramenti sociali. Mentre procediamo su questa strada, puntiamo sempre più in alto: vogliamo arrivare a realizzare tutti i nostri prodotti senza dover estrarre dalla Terra risorse non rinnovabili. È un obiettivo ambizioso che richiederà anni di collaborazione tra i team Apple, i fornitori e le aziende specializzate nel riciclo, ma ci stiamo già dando da fare.

Per saperne di più sui nostri progressi, leggi l’Environmental Progress Report 2024 (PDF).

12. Apple sta riducendo l’uso della plastica?

Ci siamo dati due obiettivi importanti: eliminare la plastica da imballaggi e confezioni entro il 2025 e passare gradualmente all’uso di plastiche riciclate e rinnovabili nei nostri prodotti.

Abbiamo già fatto grandi passi avanti verso l’eliminazione della plastica da imballaggi e confezioni: più del 97% dei nostri imballaggi è a base di fibre. Dal 2017, il 100% delle fibre vergini di legno nei nostri imballaggi proviene da fonti responsabili.

Per rispecchiare meglio il nostro impatto, a partire dall’anno fiscale 2022 abbiamo ampliato la portata del nostro obiettivo includendo nel programma il 36% in più dei nostri imballaggi, come riportato nell’Environmental Progress Report 2023. Ora puntiamo a eliminare la plastica anche dalle buste utilizzate nei nostri negozi, da tutte le confezioni dei prodotti finiti (inclusa la plastica contenuta nelle etichette e nella documentazione allegata), dagli imballaggi inviati ai clienti nell’ambito del programma Apple Trade In, dagli imballaggi AppleCare per unità intere e moduli di assistenza (tranne la plastica necessaria per proteggere i prodotti da scariche elettrostatiche) e dagli imballaggi secondari di prodotti e accessori Apple venduti da Apple. Sono esclusi gli inchiostri, i rivestimenti e gli adesivi utilizzati negli imballaggi. Oltre all’impronta ecologica dei nostri imballaggi, calcoliamo anche la quantità di fibre utilizzate dal nostro settore Operations, che nell’anno fiscale 2022 è stata pari a 1100 tonnellate.

13. Dove posso trovare le schede tecniche con le qualità e le caratteristiche ambientali di ogni prodotto, previste dalla legge AGEC?

In Francia, l’articolo 13 della legge AGEC sull’economia circolare impone di redigere schede tecniche con le qualità e caratteristiche ambientali di ogni prodotto. Apple ha raccolto queste informazioni per i suoi prodotti in una pagina web dedicata.

14. Come posso far rendere al meglio la batteria del mio dispositivo Apple?

Per scoprire come funziona il processo di ricarica e come ottimizzare le prestazioni della batteria, vai su apple.com/it/batteries/​maximizing-performance.

15. Quando e come dovrei far sostituire la batteria del mio dispositivo Apple?

Per scoprire come sostituire o riciclare la batteria dei tuoi dispositivi, vai su apple.com/it/​batteries/service-and-recycling.

16. Apple offre la riparazione per i suoi prodotti?

I nostri prodotti sono robusti e progettati per durare senza richiedere troppe riparazioni. Ma pensiamo che, all’occorrenza, ogni cliente debba poter accedere facilmente a servizi di riparazione comodi e di qualità. Perciò offriamo opzioni di riparazione negli Apple Store, presso i Centri Assistenza Autorizzati Apple, tramite Apple Contact Center, e anche a domicilio. Negli ultimi tre anni abbiamo ampliato l’offerta dei servizi di riparazione: ora il numero dei fornitori di assistenza, che hanno a disposizione ricambi originali, strumenti e formazione Apple, è quasi raddoppiato. E continuiamo a estendere la copertura, offrendo un servizio a domicilio e negli uffici in alcune città degli Stati Uniti.

Dal 2019, il nostro programma Independent Repair Provider ha permesso a più di 4000 centri di riparazione indipendenti, grandi e piccoli, di accedere a componenti originali, strumenti, diagnostica e formazione Apple. Tra fornitori indipendenti e più di 5000 Centri Assistenza Autorizzati Apple in tutto il mondo, chi ha bisogno di una riparazione può contare su una rete di oltre 100.000 tecnici specializzati.

Nel 2022 abbiamo anche lanciato il servizio di riparazione self-service: chiunque abbia competenze ed esperienza nel campo della riparazione di dispositivi elettronici può accedere a manuali di riparazione, parti originali e strumenti Apple attraverso l’Apple Self Service Repair Store. Il servizio è disponibile negli Stati Uniti, in Europa (Belgio, Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna, Svezia) e nel Regno Unito.

17. Apple offre servizi di riciclo?

Apple offre programmi di ritiro e riciclo nel 99% dei Paesi in cui vengono venduti i suoi prodotti. Uno di questi programmi è Apple Trade In, ora disponibile in 25 Paesi, che permette di riciclare gratuitamente qualsiasi dispositivo Apple e dei marchi di proprietà Apple. Tra i servizi di Apple Trade In rientra il riciclo delle batterie e delle vecchie apparecchiature elettroniche. A richiesta, Apple offre alla clientela commerciale, agli istituti didattici e agli enti pubblici anche il riciclo gratuito degli imballaggi. Quando riceviamo un dispositivo, lo sottoponiamo a un’accurata ispezione e valutiamo se può essere riciclato o riutilizzato. In alcuni territori gli iPhone al termine del ciclo di vita vengono inoltre inviati a Daisy, il nostro robot addetto alla catena di smontaggio: il modo più innovativo ed efficiente per recuperare ancora più materiali utili dai vecchi dispositivi.

Per saperne di più sul riciclo dei dispositivi, anche nei Paesi in cui Apple Trade In non è disponibile, visita la pagina Programma di riuso e riciclo Apple.

18. Apple definisce degli standard per la tutela dell’ambiente e per i diritti dei lavoratori nella sua filiera?

Il Codice di condotta per i fornitori Apple impone standard rigidi in tema di lavoro e diritti umani, salute e sicurezza, tutela dell’ambiente, sistemi di gestione ambientale ed etica. Tutti i fornitori che vogliono lavorare con noi sono tenuti a rispettare il nostro Codice di condotta e i relativi Standard per la responsabilità dei fornitori. Per accertare il rispetto dei nostri requisiti conduciamo valutazioni rigorose, prendendo in esame oltre 500 parametri. Quando identifichiamo una violazione, imponiamo ai nostri fornitori azioni immediate e collaboriamo con loro per aiutarli a migliorare le procedure e a soddisfare i nostri standard. Per saperne di più, visita il sito sulle innovazioni nella filiera.

19. Apple collabora con organizzazioni non governative o altri partner specializzati in materia di tutela ambientale?

Lavoriamo in tutto il mondo con tantissimi soggetti: organizzazioni non‑profit, enti governativi, partner commerciali e di settore. Facciamo parte di organizzazioni come Ceres e come il World Business Council for Sustainable Development (WBCSD) e questo ci permette di collaborare con aziende leader di settore per tutte le nostre iniziative ambientali. Per contrastare il cambiamento climatico, cooperiamo inoltre con organizzazioni come Advanced Energy Economy (AEE), RE100, Japan Climate Leaders’ Partnership e We Mean Business. Abbiamo aderito alla Aluminum Stewardship Initiative per aumentare il nostro impegno per la creazione di una filiera circolare dei materiali. In più facciamo parte della Clean Electronics Production Network (CEPN) di Green America, e del Green Chemistry and Commerce Council (GC3). Per saperne di più sulle nostre partnership, leggi l’Environmental Progress Report 2024 (PDF).

20. Apple ha la certificazione ISO 14001?

Sì. Apple gestisce un impianto di produzione a Cork, in Irlanda, certificato ISO 14001. I dati completi della certificazione sono disponibili nell’appendice del nostro Environmental Progress Report 2024 (PDF).

21. Apple rispetta la direttiva dell’Unione europea sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)?

Nei Paesi dell’Unione europea in cui Apple è considerata un produttore di apparecchiature elettroniche, seguiamo le indicazioni della direttiva UE sui RAEE. Come previsto in tema di ritiro e riciclo dalle prescrizioni nazionali derivanti dalla direttiva UE sui RAEE, aderiamo agli schemi di conformità dei produttori in ogni Paese in cui vige tale obbligo. I manuali utente – forniti insieme ai prodotti e disponibili su support.apple.com/manuals – spiegano cosa significa il simbolo del cassonetto della spazzatura, presente su prodotti e imballaggi, e come smaltire correttamente i rifiuti elettronici. Su richiesta, Apple fornisce le specifiche per il riciclo e lo smaltimento dei rifiuti alle aziende che se ne occupano. Come indicato nella sezione “Altri modi di riciclare” della nostra pagina dedicata a Apple Trade In, le aziende del settore possono rivolgersi al supporto Apple per avere indicazioni sulla rimozione di batterie e altri componenti che richiedono un trattamento particolare. Apple partecipa inoltre alla I4R Platform, piattaforma di DIGITALEUROPE, APPLiA e WEEE Forum dove le aziende addette al riciclo possono accedere a informazioni specifiche in base alla categoria di prodotto.